Nobile di toga infiltrato a corte
Ore: 21-23
Sintesi: Un nobile di nuova nomina si intrufola tra i nobili di spada al ballo
Oggi sono riuscito ad intrufolarmi ad un ballo in maschera organizzato dal figlio del Re Sole, il Delfino, grazie al mio carissimo amico Antoine De Foix, che ho conosciuto molti anni fa, prima che si trasferisse a vivere a Versailles.
Antoine mi ha fatto passare dalla porta della servitù e mi ha procurato un vestito ed una maschera, con i quali mi sono presentato nella grande sala da ballo, in mano il mio dono per il Re, un bellissimo mantello tessuto e ricamato da mia moglie Catherine.
La corte era schierata in fila dietro al Re e alla Regina, quando è iniziato lo scambio dei doni.
Subito dopo, le loro Maestà hanno aperto le danze con un’elegante gavotta, una danza che si esegue in coppia, con movimento lento e moderato, in tempo di 2/4. Le dame, reggendo con una mano il ventaglio e con l’altra il vestito, danzavano eseguendo aggraziati inchini.
Io sono molto bravo a ballare la gavotta: me l’ha insegnata Antoine e spesso mi diverto a ballarla con mia moglie la sera dopo cena davanti al focolare.
Dopo sono seguiti altri balli come la pavana, il minuetto, la giga, la passacaglia e la gagliarda, ma il mio preferito rimane la gavotta.
I balli sono guidati da regole severe, tra cui quella che quando si rifiuta l’invito di una persona a ballare non si può accettare quello di un’altra. Quindi ti tocca di ballare con chiunque, ma me piace molto questa regola perchè quando la mia dama si accorge che non sono un gran ballerino è comunque obbligata a continuare a ballare con me.
La mia dama ed io ci siamo fermati dopo il quarto ballo per andare a cambiarci il costume ma io non sapevo come procurarmi il mio e quindi ho provato ad entrare in tutte le stanze chiuse della reggia alla ricerca di qualche capo. Ne ho trovati tantissimi, sicuramente già usati, ma non mi importa: ho scelto quello più adatto al mio corpo lungo ed ossuto, il travestimento da persiano, e mi piace tanto.
Quando sono rientrato nella sala da ballo i servitori di corte avevano allestito un ricco banchetto corredato di posate e stoviglie in argento e maiolica. I bicchieri erano in pregiato vetro veneziano e la biancheria da tavola era molto fine. Attorno al banchetto si accalcavano i signori e le dame ed io mi sono inserito fra di loro per scegliere i cibi di mio gradimento, fra questi ho puntato un’abbondante porzione di anatra all’arancio che emanava un profumo molto invitante
Al termine del banchetto sono riprese le danze fino a tarda ora; ad un certo punto ho visto spuntare Antoine, che è venuto a cercarmi per invitarmi a lasciare il palazzo reale prima che qualcuno si accorgesse della mia intrusione.
Che disdetta, ma tornerò! Il centro del mondo è qui, ora lo so.